Le stelle gemelle e altri racconti by Miyazawa Kenji

autore:Miyazawa Kenji [Kenji, Miyazawa]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Classics, Short Stories (single author), Racconti, ragazzi, Fantastico, Giappone, letteratura giapponese
ISBN: 9788865642542
Google: 0ZCTtgEACAAJ
Amazon: B07DHC7JP2
editore: Asiasphere
pubblicato: 2018-05-02T22:00:00+00:00

«Ma no. Semplicemente, siccome ho visto che stavi cercando di prenderlo, l’ho raccolto e te l’ho restituito».

«Quand’è che ho tentato di raccoglierlo? Visto che farlo cadere davanti alla scrivania del capoufficio sarebbe stato scortese, ho cercato di spingerlo sotto la mia!»

«Capisco… Io non sposto molto il mio cestino qua e là, quindi…»

«Come? Impertinente! Ti sfido a duel…»

«Lalalalalalalalala!!» aveva gridato forte il capoufficio. Stava disturbando appositamente per impedire che il segretario finisse di dire “ti sfido a duello”. «Avanti, smettetela di litigare. Il gatto del focolare non ha certo raccolto il cestino perché lei lo mangiasse, tigrato. Ah, e poi… Stamattina ho dimenticato di dirglielo, ma il suo stipendio è aumentato di dieci sen61».

Udito questo il gatto tigrato, che aveva abbassato la testa con un’espressione a dir poco spaventosa in volto, era scoppiato in una risata gioiosa.

«Mi spiace terribilmente di aver causato questo scompiglio, la prego di perdonarmi!» poi si era girato verso il collega che si trovava accanto a lui e gli aveva gettato uno sguardo sprezzante.

Compatisco davvero il gatto del focolare, sapete?

Cinque o sei giorni dopo questo episodio, ne era accaduto un altro analogo.

Questo tipo di incidenti è molto frequente per due motivi: il fatto che i gatti sono molto pigri, e quello di avere le zampe anteriori molto corte.

Questa volta il terzo segretario – il gatto dal pelo variegato – prima di iniziare il lavoro della mattina aveva fatto rotolare via il pennello che era finito a terra. Invece di alzarsi subito, cercando di evitare ogni sforzo aveva fatto immediatamente come il gatto tigrato la volta precedente e, allungando entrambe le zampe anteriori da dietro la scrivania, aveva cercato di raccogliere il pennello caduto. Anche questa volta, ovviamente, non era stato possibile raggiungere l’oggetto a terra. E in più, poiché lui era particolarmente basso, a forza di sporgersi dal tavolo alla fine i piedi si erano staccati dalla sedia. Il gatto del focolare, incerto dopo l’esperienza della volta precedente se raccogliere o meno il pennello, aveva titubato a lungo sbattendo le palpebre, ma alla fine, non potendo rimanere indifferente, si era alzato.

Ma proprio in quel momento l’altro, sportosi troppo, era caduto dalla scrivania con un gran tonfo battendo violentemente la testa. Era stato un colpo tanto terribile che il gatto nero era saltato in piedi preoccupato e aveva già afferrato la bottiglia dell’ammoniaca dallo scaffale alle sue spalle per farlo rinvenire. Ma il terzo segretario si era alzato subito e, come una furia, aveva gridato:

«Gatto del focolare! Maledetto! Mi hai spinto!»

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